domenica 27 dicembre 2009

IL FUTURO ? IL FUTURO !

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INDICAZIONI SUL FUTURO












Giornata Mondiale della Terra
22 Aprile 2010

Earth Day: Give Earth a Hand
GreenpeaceVideo

Da Wikipedia: Il Giorno della Terra, in inglese Earth Day, è il nome usato per indicare due diverse festività: una che si tiene annualmente ogni primavera nell’emisfero nord del pianeta, e un’altra in autunno nell’emisfero sud, dedicate entrambe all’ambiente e alla salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno nell’equinozio di primavera, ma è un’osservanza ufficializzarla il 22 aprile di ciascun anno. La festività è riconosciuta da ben 175 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone.[1] L'Earth Day fu celebrato a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Nato come movimento universitario, nel tempo, l’Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.



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la Germania INVESTE su


Sole Vento Alberi


"...NON LASCIAMO IL MONDO A GLI STUPIDI..."











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qui si costruisce il FUTURO

L’energia da fonti rinnovabili e’ la grande scommessa per l’ambiente e il volano dell’economia nei prossimi anni. In Germania e Austria le leggi vigenti hanno incentivato gli investimenti di che vuole produrre elettricità dal sole, dal vento e da materiali di scarto delle lavorazioni del legno. E in Italia? Un piano nazionale non c’e’, le regioni si danno regole spesso contraddittorie. Chi vuole investire onestamente nelle energie alternative si trova di fronte a difficoltà insormontabili.


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Giobbe Covatta


si dedica ai VERDI delle Marche e non solo








C A R P E D I E M Bonelli vita per vita un VALORE questo è il coraggio di osare GRAZIE ANGELO RIDATECI LA VOGLIA DI PARLARE

02 marzo 2010 Il presidente dei Verdi era stato ricoverato dopo 33 giorni di sciopero della fameIeri l'intervento del presidente della Repubblica con l'appello al pluralismo nell'informazione....Bonelli interrompe il digiuno"Grazie alla sensibilità di Napolitano..."Non posso nascondere - spiega il leader dei Verdi - che ho vissuto questi 34 giorni in una grande solitudine politica ma con grande calore da parte dei cittadini. Preciso che sia io che i Verdi italiani abbiamo protestato per un problema che riguarda le basi della democrazia nel nostro paese: non può esserci infat...ti democrazia se non c'è un'informazione libera. Libera di trattare temi che riguardano la salute e la vita dei cittadini". "L'occultamento dei dati epidemiologici e delle vittime sullo smog - prosegue Bonelli - il dissesto idrogeologico che uccide, la mancanza di una discussione seria su come mettere in sicurezza il nostro territorio e l'assenza di contraddittorio rispetto al nucleare sono tutti sintomi di un sistema informativo che ignora le priorità del paese". "La nostra battaglia per un'informazione realmente libera e democratica continuerà nel paese - conclude Bonelli - con tutti gli strumenti non violenti che abbiamo a disposizione. Ringrazio tutte le persone e le associazioni che mi sono state vicine e - ripeto - le parole del presidente Napolitano, che mi hanno convinto a sospendere la protesta".



01 Marzo 2010 REGIONALI: QUIRINALE, NAPOLITANO AUSPICA CHE BONELLI NON PROSEGUA SCIOPERO FAME
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, 'informato delle gravi condizioni di salute dell'on. Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, nel confermare l'attenzione alle motivazioni dello sciopero della fame intrapreso da 33 giorni e nel rinnovare il richiamo al pieno rispetto del principio del pluralismo nella comunicazione politica, auspica che l'on. Bonelli non prosegua in una cosi' estrema forma di protesta'.
Ne da' notizia un comunicato della Presidenza della Repubblica.


lunedì 01 marzo 2010, 12:52 Bonelli (Verdi) ricoverato in ospedale dopo 33 giorni di sciopero della fame - Roma - È stato ricoverato d’urgenza in un ospedale del litorale romano il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che da 33 giorni è in sciopero della fame contro quella che il Sole che ride ha definito "la censura sui temi ambientali da parte dei programmi televisivi e contro la violazione del pluralismo politico". E il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invita a "rispettare il pluralismo nella comunicazione".
Condizioni di salute peggiorate L’ufficio stampa della Federazione dei Verdi fa sapere che "le condizioni fisiche del leader dei Verdi, che da oltre un mese non si nutre e che ha perso oltre 15 chili dall’inizio della protesta, sono peggiorate a causa di marcati problemi renali". "Proprio i problemi renali e la presenza di sangue nelle urine - conclude la nota resa pubblica - hanno spinto i sanitari che seguono Bonelli a disporre un ricovero immediato".
L'appello di Napolitano Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, informato delle gravi condizioni di salute dell’on. Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, nel confermare l’attenzione alle motivazioni dello sciopero della fame intrapreso da 33 giorni e nel rinnovare il richiamo al pieno rispetto del principio del pluralismo nella comunicazione politica, auspica che l’onorevole Bonelli non prosegua in una così estrema forma di protesta.



28 gennaio 2010 BONELLI, SCIOPERO DELLA FAME. "LA TV PARLI DI AMBIENTE" -- Protesta Inquinamento, nucleare, cambiamenti climatici. Insieme a questi temi, dagli schermi televisivi spariscono anche i Verdi. Per denunciare l'"omicidio in diretta" il leader del Sole che ride inizia oggi il digiuno davanti Viale Mazzini
L'informazione a senso unico non è certo una novità n


el nostro Paese. Oggi, su questo fronte, prende il via una significativa protesta da parte dei Verdi. Di cosa si tratta e quali sono le ragioni? Ho deciso di iniziare questa mattina uno sciopero della fame davanti al centro Rai di Viale Mazzini, perché non ne possiamo più di assistere all' "omicidio in diretta" dei temi ecologisti, che nel Paese sono stati espulsi dal sistema di comunicazione radio-televisiva, con la conseguente espulsione anche dei Verdi. E' una situazione che lede il diritto dei cittadini di essere informati su questioni a loro vicine, e noi ci prendiamo la responsabilità di farlo presente, attraverso lo strumento di protesta dello sciopero. E' una decisione presa come estrema ratio, che avremmo preferito evitare, ma è indispensabile richiamare l'attenzione delle alte cariche istituzionali e dell'opinione pubblica su questo punto di non ritorno. Su quali temi in particolare assistiamo ad una non corretta informazione da parte dei media? In questo particolare momento, in Italia si sta vivendo una delle più gravi emergenze ambientali e sanitarie di sempre, paragonabile a un vero e proprio bollettino di guerra. Mi riferisco allo smog e alla mortalità che ha raggiunto livelli inaccettabili nelle nostre città. Secondo autorevoli studi scientifici nazionali e internazionali, muoiono 20 persone ogni giorno a causa dell'inquinamento da smog, per i danni provocati da PM10, CO3, ossido di carbonio. Enti locali e governo non fanno nulla per migliorare questa vera tragedia quotidiana e l'informazione non informa. I cittadini, se fossero informati di ciò, potrebbero direzionare e condizionare i politici per prendere misure urgenti. Delle 7.400 le persone che muoiono ogni anno a causa dell'inquinamento, con bambini e anziani tra i più esposti, nessuno parla nei talk show che tutti conosciamo, di ogni orientamento e rete televisiva. Da Porta a porta a Ballarò, da Matrix ad Anno zero, solo silenzio. Trattamento simile a quello riservato all'attualissimo tema del nucleare, incubo che presto il Paese rivivrà. Anche se non si sa ancora esattamente dove e come. Il governo sta riportando l'Italia su questa via scellerata, calpestando una volontà popolare espressa attraverso referendum. L'informazione unilaterale e senza contraddittorio è complice dell'esecutivo, che si rifiuta di fare i nomi dei siti delle località individuate per le centrali, violentando la democrazia e il decreto che impone loro di comunicarli entro il 16 febbraio. Proprio poco prima delle elezioni regionali. Un altro esempio che forse può darci l'idea del caso Italia sul piano ambientale, è il modo in cui vengono date le notizie sui cambiamenti climatici. Nei primi giorni di dicembre si è svolto a Copenaghen il Cop15, summit Onu di grande importanza per la lotta ai cambiamenti climatici. In quel frangente si dovevano prendere decisioni fondamentali per il bene dell'umanità e per la qualità della vita di tutti gli abitanti del pianeta. Ebbene, anche in questo caso, non c'è stato alcun talk show, tra quelli noti appena citati, che abbia parlato di questa questione e di quello che accadeva a Copenaghen. Nel frattempo, in tutto il mondo, dalla Cnn, alla Bbc, ai principali canali francesi, andavano in onda aggiornamenti e approfondimenti a rotazione su un tema che riguarda il nostro presente e il futuro delle generazioni che verranno. Di fronte a questa grave e cronica situazione, noi Verdi riteniamo inaccettabile quella che è una vera e propria violenza che gli italiani non possono continuare a subire oltre. Per questo oggi inizio questo sciopero, che sarà continuato nei prossimi giorni da altri esponenti Verdi di tutte le regioni italiane. Come ho scritto anche al presidente della Repubblica, chiediamo che in questo Paese il tema ambiente ci sia. Perché, finora, non c'è mai stato. Diego Carmignani da Terra
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MARIO TOZZI Giornalista: "....C'è bisogno di una NUOVA ECOLOGIA TRASVERSALE ritornando a ragionare su questi temi in maniera COLLETTIVA su base SCIENTIFICA affrontando l'ECOLOGIA con METODO SCIENTIFICO ...." (per ascoltare clicca qui)






COHN BENDIT: "L'UNICA STRADA E' LA RICONVERSIONE ECOLOGICA DELL'AUTO" .Intervista L'europarlamentare, leader di Europe écologie, sostiene la necessità di una radicale trasformazione dell'industria automobilistica. Riduzione delle produzioni più inquinanti, incentivi mirati e una nuova mobilità «La riconversione ecologica rappresenta l'unico mezzo per salvare i posti di lavoro, ma occorre che una parte dei lavoratori dell'industria automobilistica sia formata per un altro mestiere, perché non potrà rimanere nell'auto». Daniel Cohn Bendit, europarlamentare verde eletto a furor di popolo in Francia, leader della lista Europe écologie, interviene sulla crisi del settore automobilistico e sul dramma dei posti di lavoro già persi e che si perderanno nel corso dell'anno.Il modello dell'ex Dany il Rosso, tra gli ecologisti più riconosciuti al mondo, è di rottura radicale con il passato. «L'unico possibile - avverte - per garantire un futuro d'uscita dalla crisi». Siamo arrivati a un punto di non ritorno nella nostra società ipersviluppista?Il produttivismo di oggi è pericoloso per tutti. Bisogna necessariamente porsi la domanda sul significato odierno della parola "crescita". Bisogna innanzitutto badare alla nostra vivibilità. Il settore automobilistico annaspa e ogni governo ci mette tanti soldi. è la strada giusta? Nell'intera Unione europea c'è un dibattito molto difficile sull'auto. La maggior parte della politica, però, mente. La verità è che in tutto il Vecchio continente siamo arrivati a un 35 per cento di sovrapproduzione di auto. E la posizione della sinistra e della destra sul settore è la stessa di venti anni fa sulla siderurgia. "Bisogna salvare la siderurgia", si diceva. Ma ora dov'è questa siderurgia? Non c'è più. Gli incentivi, così come concepiti finora, non hanno trasformato niente. Diversamente da quanto fatto finora, vanno invece utilizzati per la trasformazione ecologica dell'industria dell'auto. La Fiat, come gli altri colossi, dovrà progressivamente produrre meno auto e si dovrà investire sempre di più nella mobilità ecologica delle città.Come cambiare, allora, senza che nessuno debba rimetterci il lavoro? Certamente nessun cambiamento è ammissibile se fatto sulla pelle dei lavoratori, che anzi vanno accompagnati e sostenuti. Oggi bisogna cambiare totalmente il sistema di mobilità: innanzitutto la maggior parte delle automobili prodotte è troppo inquinante, e serve una regola europea per far finire questo tipo di produzione. Occorre fare in modo che un certo tipo di economia, vecchia e inquinante, non cresca più. Un esempio concreto di riconversione ecologica? Il tram. è il futuro di tutte le città. La produzione di tram nei prossimi 10-15 anni sarà più grande di quella di Airbus e degli altri colossi. La mia proposta è quella di dare un salario di trasformazione ai lavoratori che vengono dall'industria dell'automobile per consentire loro, ad esempio, di costruire tram. Questa è una politica industriale nuova. La società fondata sull'automobile nei prossimi 10-15 anni sarà finita. L'errore tradizionale della destra e della sinistra è di pensare che esista una risposta alla crisi economica e finanziaria che non sia una risposta ecologica. E' vero esattamente il contrario: contro la crisi la risposta ecologica è l'unica possibile.





06 gennaio 2010 Ecco l'Europa unitadell'eco-energia: La Norvegia svolgerà il ruolo di batteria dell' elettricità in eccessodi ELENA DUSI
ROMA - L'"Europa unita dell'energia" sta per nascere dal mare del Nord. E l'elettricità venuta dal freddo sarà completamente pulita: ricavata dal sole, dal mare e dal vento. Seimila chilometri di cavi in gran parte sottomarini collegheranno infatti in un'unica rete le pale eoliche di Gran Bretagna e Danimarca, la centrale a maree della Francia, quella vera e propria miniera di energia idroelettrica che è la Svezia e i pannelli solari tedeschi. A completare il mosaico dei nove paesi della "Rete del Mare del Nord" restano Belgio, Olanda, Lussemburgo, Irlanda. Tutti insieme, puntano a produrre 100 gigawatt di potenza elettrica, quanto basta a far funzionare tra i 30 e i 40 milioni di abitazioni risparmiando la costruzione di un centinaio di centrali a carbone di dimensioni medio-grandi.Il progetto è stato discusso in una riunione preliminare dai governi dei nove paesi a dicembre in Irlanda e nel vertice sul clima di Copenaghen. Ma è da quest'anno che i piani operativi dovrebbero decollare, per arrivare a pieno compimento nel corso del decennio con una spesa prevista di 30 miliardi di euro. La stampa, soprattutto tedesca e inglese, ha iniziato in questi giorni a far trapelare i dettagli dell'ambizioso progetto, nato per rimediare al tallone d'Achille di fonti energetiche come sole, mare e vento: incostanza e imprevedibilità.I paesi del mare del Nord hanno ragionato che se in Scozia dovesse mancare il vento, probabilmente le pale eoliche saranno in movimento in Olanda. E se la marea dovesse tardare in Francia o le onde deludere, si potrà sempre far ricorso all'affidabile flusso dalle dighe dei fiordi scandinavi. Come nel caso del pollo di Trilussa, ciascun paese se messo in rete avrà la sua quota di energia garantita dalla statistica. Con la sicurezza di un approvvigionamento costante che val bene il prezzo di migliaia di chilometri di cavi ad alta tensione posati su fondali tempestosi e della dispersione di corrente tutt'altro che trascurabile che il trasporto a così grandi distanze comporta.
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Oltre ai nove paesi, il piano prevede la partecipazione della Norvegia nel ruolo di "batteria". Quando l'energia prodotta da mare, sole e vento supererà i consumi, potrà infatti essere usata per sollevare l'acqua e "ricaricare" gli impianti idroelettrici del paese scandinavo. Che sarà pronto a restituire l'energia nel momento in cui la rete del mare del Nord sarà invece con il fiato corto. L'Europa si troverà così avvolta da una rete elettrica "del freddo" a nord, e da una "del caldo" a sud. Alla sfida del Mare del nord vuole rispondere infatti il Mediterraneo con un mosaico di centrali solari sparpagliate nel deserto del Sahara e oltre, collegate da una ragnatela di cavi ad alta tensione distesi dal Marocco alla Giordania e poi diretti anche in Europa passando sempre per i fondali del mare. Capofila del progetto, battezzato "Desertec" e varato lo scorso novembre, è quella Germania unico paese deciso a investire sulle fonti rinnovabili sia sullo scacchiere nord che su quello sud. Solo unendosi in rete, credono a Berlino, l'Europa potrà superare i problemi di carbone, petrolio e uranio e raggiungere l'obiettivo di Copenhagen: 20% dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020



http://www.genitoriantismog.it/ DICIAMO BASTA A CHI DA' SEMPRELA PRECEDENZA ALLE MACCHINE - OBIETTIVI E FINALITÀ DELL'ASSOCIAZIONE La nostra è una campagna di azione e cultura. Azione: per spronare i nostri amministratori a mettere finalmente in atto una vera politica ambientale. Cultura: per toccare quei luoghi che possano dare un contributo al miglioramento del problema del traffico e dell'inquinamento attraverso iniziative e progetti. Vale a dire scuole, istituzioni comunali, aziende e attività commerciali. Perchè la battaglia contro l'inquinamento deve essere affrontata con il contributo di TUTTI.



* INTRODUZIONE DEL TICKET inteso come "congestion charge" - e non come "pollution charge" basata su una quanto mai discutibile classifica dei veicoli più o meno inquinanti. Infatti il senso di tale operazione deve essere quello di creare un deterrente all'uso massiccio e spesso indiscriminato dell'auto privata. Quindi è giusto che a pagare il ticket siano tutti coloro che usano l'auto senza eccezione, affinché si ottenga il risultato di modificare le modalità di spostamento a favore di nuove abitudini più sostenibili. Tale operazione deve essere accompagnata da una gestione trasparente dei proventi del ticket, da destinare unicamente alla mobilità.



* PIU' MEZZI PUBBLICI che sono la vera risposta all'assedio del traffico e per questo devono diventare veramente competitivi all'uso dell'auto privata attraverso: l'aumento delle corse giornaliere e il prolungamento degli orari di apertura della metropolitana, la riconversione dei mezzi pubblici maggiormente inquinanti, la creazione di nuove corsie preferenziali, l'apprestamento di sistemi di salita/discesa per portatori di handicap e passeggini su tutti i mezzi pubblici, semafori asserviti ai mezzi pubblici, tariffe agevolate (in particolar modo attuare finalmente quanto già deliberato, ovvero un biglietto unico per i mezzi pubblici di Milano e hinterland) e incentivi che rendano economicamente competitivo l'uso dei mezzi pubblici.


* VIABILITA' CICLABILE perché la bicicletta può giocare un ruolo fondamentale nella lotta al traffico e all'inquinamento. Chiediamo che venga valorizzato il suo utilizzo attraverso la realizzazione di una capillare rete di piste ciclabili, divisione dei marciapiedi ampi (già spesso occupati da macchine in sosta) in una fascia pedonale e in una pista ciclabile delimitata, promozione di una campagna culturale sull'uso della bicicletta, istituzione di punti di noleggio delle biciclette in zone nevralgiche della città.


* CHIUSURA CENTRO STORICO E CREAZIONE ISOLE PEDONALI/AMBIENTALI perché pensiamo che il centro storico sia lo scrigno del patrimonio storico ed artistico di una città: il traffico non è solo smog ma anche forte impatto ambientale, incuria, immagine che peggiora sensibilmente la percezione del luogo in cui si vive. Allo stesso tempo crediamo che ogni quartiere possa essere valorizzato e restituito all'uso dei cittadini con la creazione di isole ambientali o pedonali.


* TARGHE ALTERNE in via provvisoria ma stabile sino al raggiungimento per almeno due anni dei limiti fissati dalle direttive europee in tema di inquinamento atmosferico. Le targhe alterne, come dimostrato da ARPA Lombardia, riducono del 27%, e da subito, le concentrazioni di particolato e contribuiscono anche a modificare le proprie modalità di spostamento.
* TAXI E RADIOBUS, CAR SHARING E CAR POOLING sono servizi che possono contribuire sensibilmente alla riduzione dell'uso dell'auto privata. Chiediamo dunque all'amministrazione di potenziarli e di mettere in atto sistemi che ne agevolino l'utilizzo da parte dei cittadini.


* PARCHEGGI D'INTERSCAMBIO perché parcheggi pubblici e privati nel centro cittadino non sono una risposta adeguata: crediamo che la risposta giusta sia quella di prevedere la costruzione di un maggior numero di parcheggi di interscambio, che aiutino a limitare il flusso dei veicoli in ingresso, laddove i parcheggi in centro - quando non destinati unicamente ai residenti - al contrario lo attirano.
* LAVAGGIO STRADE anche per abbattere il particolato: un costante e diffuso lavaggio delle strade porterebbe dei grandi benefici. Al fine di evitare sprechi di acqua potabile, si potrebbe utilizzare l'acqua di falda, come già avviene per l'irrigazione di alcuni parchi pubblici.


* RISCALDAMENTO come attesta l'ARPA regionale, in Lombardia il contributo del riscaldamento all'aumento del PM10 presente nell'aria è pari al 30%. Riteniamo fondamentale prendere provvedimenti a breve termine, in particolare rivolti alla riduzione dei consumi e alla riqualificazione energetica degli edifici, a partire da quelli pubblici (uffici, sedi di Enti e Amministrazioni, scuole, università, caserme, ospedali ecc.) e delle grandi proprietà immobiliari (banche, assicurazioni, grandi gruppi immobiliari). Auspichiamo anche una campagna di sensibilizzazione rivolta ai singoli proprietari di abitazioni, affinchè attuino interventi di risparmio energetico sui loro edifici.


* INTERVENTI DI CONTROLLO che siano continui ed incisivi, con conseguenti sanzioni per il mancato rispetto delle norme sui gas di scarico delle autovetture e del codice della strada che, ove non rispettate, contribuiscono grandemente a peggiorare l'inquinamento, la sicurezza e la vivibilità di Milano (mancato rispetto degli attraversamenti pedonali, eccesso di velocità, sosta in seconda fila e con il motore acceso, parcheggio sui marciapiedi, ecc.. La battaglia contro l'inquinamento deve essere affrontata con il contributo di tutti. E infine, perchè sia chiaro che vogliamo una vera inversione di tendenza, piantare tanti, tantissimi ALBERI!

29 Dicembre 2009 Kandi Coco: una microcar da soli 600 euro
scritto alle 13:25 del 29/12/2009 da Giovanni Coppola in Anticipazioni, City Car, Inquinamento Il boom delle auto low cost è partito dall’India con la Tata Nano ed è arrivato fino agli Stati Uniti con una vettura che costerà solamente 865 dollari (circa 600 euro) grazie agli incentivi del Governo Obama.
La Kandi Coco è un’auto completamente elettrica che può quindi beneficiare degli incentivi finanziari. In Italia un’auto così la chiameremmo “microcar”, ma un costo di 600 euro ce lo possiamo solamente sognare. Il prezzo di partenza di questa vettura era di 10 mila dollari, ma grazie agli incentivi sarà venduta al 90% in meno.
Ovviamente è una vetturina che serve solamente per girare in città. Arriva al massimo a 40 km/h e, dunque, è indicata solamente per il traffico cittadino. Con sei ore si ricarica completamente e garantisce un’autonomia di quasi cento chilometri.
Di certo si tratta di un prodotto innovativo e versatile, che starebbe benissimo anche nelle nostre città. Se poi il prezzo fosse almeno simile a quello americano, avremmo veramente un boom di vendite anche nel nostro Bel Paese.

luglio 2009 Masdar City, la città del futuro a emissioni zero A partire dall’ultima crisi petrolifera, in cui i prezzi dei barili di greggio erano saliti a quote insostenibili e le potenze occidentali avevano iniziato a guardare con crescent e interesse alle fonti energetiche alternative, i paesi Arabi e del Medio Oriente, grandi produttori di petrolio, avevano iniziato a farsi avanti su questo ulteriore messaggio energetico.
Anche oggi, con il
prezzo del greggio crollato, non è sfumata l’idea di investire gli sconfinati flussi di denaro ottenuti dalla vendita dell’oro nero, nello sviluppo di nuove tecnologie energetiche.
Masdar City rappresenta forse l’esempio più significativo di questa tendenza. La città del futuro, a emissioni zero, è un affascinante progetto su cui stanno investendo la bellezza di 22 miliardi di dollari gli Emirati Arabi Uniti, oggi paese ai primi posti al mondo per emissioni di gas serra pro capite.
La città, oggi ancora un immenso cantiere, ambisce a diventare un centro di eccellenza mondiale in questione di sostenibilità, esempio di sviluppo urbano per il resto del mondo, la prima in assoluto totalmente priva di emissioni.
Il progetto muove principalmente su tre fronti:
Il primo è quello dell’energia, che sarà approvvigionata tramite l’utilizzo di impianti fotovoltaici ed eolici, oltre che ottenuta dal trattamento della stessa spazzatura della città, che troverà in questo modo un’ulteriore via verso il riciclo e il riutilizzo; Il secondo è quello dei trasporti, la cui concezione sarà totalmente rivoluzionata: non più una netta separazione tra mezzi pubblici e privati, ma una rete fitta e capillare (1500 “stazioni” circa) di
micrometropolitane per uso semi-individuale (pods), chiamato Rapid Transit System, che permetterà di raggiungere agevolmente qualsiasi punto della città; Il terzo infine è la ricerca, con l’avvio dell’Institute of Science and Technology (in fase di realizzazione in collaborazione con il MIT), che ancora non nato, già ambisce ad essere il primo polo di eccellenza mondiale nella ricerca su tecnologie per l’efficienza, le energie alternative e la sostenibilità ambientale.
Ognuno di questi punti, con la comune intenzione di attrarre dall’estero investimenti, idee e ricercatori. E di certo con il positivo effetto di offrire un esempio concreto di quali linee di sviluppo debbano seguire in futuro le grandi metropoli per essere sostenibili e pretendere ad una certa vivibilità.





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sabato 28 novembre 2009

ECONOMIA SOSTENIBILE

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vi preghiamo BASTA!al bussines sfrenato.

Il nostro urlo è, un segno d'amore


Sandra Ruggeri Novembre 2009










18 Gennaio 2010 Geo & Geo: Quello che a prima vista può apparire come un ritorno al passato, si presenta ad uno sguardo più attento, come un laboratorio di sobrietà assolutamente attuale. Nelle scelte di vita della Tribù delle noci suonanti, c'è un forte senso di responsabilità verso tutto ciò che ci circonda il desiderio di vivere , di lavorare in armonia della terra e questo lo prercepiscono chiaramente quelli che passano da qui. Una risposta sincera e coraggiosa al nostro mondo di consumi e di sprechi
DECRESCITA FELICE - LA TRIBU' DELLE NOCI SONANTI - 1/ 2
DECRESCITA FELICE - LA TRIBU' DELLE NOCI SONANTI - 2/ 2


02 Gennaio 2010 La riconversione Ecologica, è l'unico mezzo per salvare posti di lavoro questo è quello che Cohon Bendit dice. Leggi l'articolo clicca qui


2009 Convegno Hera SpA:


  1. Presentazione bilanci di sostenibilità

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giovedì 26 novembre 2009

TUTTI INSIEME

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Il clima sta cambiando, qui e ora. Aumentano i temporali violenti, le frane, le alluvioni, le ondate di calore, la diffusione di malattie cui non eravamo abituati, lo scioglimento dei ghiacciai che alza il livello dei mari, la desertificazione di zone sempre più vaste della Terra.
La febbre che abbiamo fatto venire alla nostra Terra va fermata. È possibile farlo se si riducono le emissioni inquinanti che ogni giorno mandiamo in atmosfera.
È tempo di agire. Tutti possiamo fare qualcosa, rivedendo i nostri stili di vita. I governi, che rappresentano l'interesse di tutti noi cittadini, devono agire.L'occasione per farlo è ORA: a dicembre, a Copenaghen, nel summit delle Nazioni Unite dove i capi di stato di tutti i Paesi del mondo si riuniranno per cercare un accordo su come arrestare i cambiamenti climatici.
ANCHE IO MI METTO IN MARCIA PER IL CLIMA E CHIEDO AL GOVERNO ITALIANO DI:
farsi promotore di un’iniziativa politica forte a Copenaghen che porti a un accordo mondiale equo, solidale e vincolante per la riduzione dei gas serra: le emissioni devono diminuire a livello globale almeno dell'80% entro il 2050, affinché il riscaldamento del pianeta rimanga al di sotto dei 2° C
adoperarsi per ridurre nel nostro Paese le emissioni di gas che danneggiano il clima della terra: le emissioni dei paesi sviluppati dovrebbero essere ridotte del 40% entro il 2020
eliminare lo spreco di energia che serve per illuminare, riscaldare e rinfrescare le nostre case; migliorare l'efficienza energetica di industrie e trasporti; valorizzare il contributo dell'agricoltura
far posto alle fonti energetiche rinnovabili, sicure e non inquinanti, che rappresentano anche un'occasione di sviluppo per il nostro sistema produttivo e di lavoro dignitoso per molti dei nostri giovani
adoperarsi per introdurre l'obiettivo di fermare la deforestazione e le emissioni associate a livello globale entro il 2020 e nelle aree critiche entro il 2015.

Europarlamento chiede 30 miliardi di euro all'anno per i Paesi in via di sviluppo al 2020
CLIMA: Un primo passo verso i Paesi in via di sviluppo, decisivo anche per coinvolgere Usa e Cina.
Il summit di Copenaghen minuto per minuto
CLIMA. Il vertice di COP15 sarà per tre giorni in diretta via web tv Milano-Copenhagen, organizzata da Legambiente, Commissione Europea e le associazioni di In Marcia per il Clima: eventi, iniziative e gruppi di ascolto nelle piazze per seguire tutto ciò che succederà durante questo storico appuntamento.
Le assicurazioni lanciano l’allarme sui costi dei cambiamenti climatici
DOSSIER. Wwf e Allianz denunciano i rischi economici legati alla distruzione di alcuni ecosistemi. Lo scioglimento dei ghiacciai comporterà danni nelle 136 città portuali. Quale compagnia assicurerà una qualsiasi attività commerciale?
Gas serra, livelli record
CLIMA. La World meteorological organization rivela che la concentrazione di anidride carbonica, metano e protossido di azoto nell’atmosfera ha superato di gran lunga la media rilevata nell’era preindustriale. L’allarme del mondo scientifico.
Le insostenibili ambiguità che bloccano lo sviluppo economico
IDEE. Incontro con l’economista Stefano Zamagni, ordinario all’università di Bologna, che interverrà oggi al Forum di Greenaccord. La crisi finanziaria e ambientale, la necessità di una nuova definizione di Pil. Le attese per Copenaghen.
La Marcia per il clima comincia da una firma
CLIMA. "Fermiamo la febbre del pianeta" è l'appello lanciato dalla Coalizione nazionale In marcia per il clima in vista del summit di Copenaghen. Per aderire: www.100piazze.it
E i sindacati chiedono un accordo vincolante
CLIMA. «Da Copenaghen deve uscire un documento vincolante e flessibile, capace di adattarsi agli sviluppi della situazione, nel caso in cui evidenti prove scientifiche dovessero richiedere azioni più ambiziose».

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ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE NELLE MARCHE

c o a l i z i o n e i n m a r c i a p e r l ' a m b i e n t e

(la lista è in fase di completamento)


DENOMINAZIONE ASSOCIAZIONE - Provincia - Comune


Ekoclub Marche - Macerata - Macerata
Federazione Nazionale Pro Natura March - Ancona - senigallia
Italia Nostra - Ancona - Ancona
Legambiente - Ancona - Ancona
W.W.F. - Macerata - Macerata
Terranostra - Ancona - Ancona
INU Marche - Ancona - Ancona
Greenpeace - Ancona - Falconara
C.A.I. - Ascoli - Ascoli
C.A.I. - Ancona - Ancona
FAI - Ascoli - Ascoli
Kronos 1991 - PesaroUrbino - Pesaro
L.I.P.U. - Fermo - Fermo
Umana Dimora - Macerata - Macerata
Movimento Azzurro - Ancona - Ostra
Lupus in Fabula - PesaroUrbino - Acqualagna
L.I.P.U. - Fermo - Fermo
Amici della Terra - Macerata - Civitanova
FAI - PesaroUrbino - Fano
Associazione Naturalistica Argonauta - PesaroUrbino - Fano
Lupus In Fabula - PesaroUrbino - Acqualagna
Associazione Verde Vivo - PesaroUrbino - Fano
Anpana - PesaroUrbino - Fano
Casa Archilei Centro Didattico Ambientale - PesaroUrbino - Fano
Università dell'Ambiente - PesaroUrbino - Mondavio
Associazione Ambientalistica Valcesano - PesaroUrbino - Mondolfo
Gruppo ambiente Terragobba - PesaroUrbino - Monte Porzio
Legambiente - PesaroUrbino - Secchiano Marecchia
Ass. Vol. Prot. Civ. Comunità M. Catria - PesaroUrbino - M. Catria
Legambiente - PesaroUrbino - Pesaro
Ass. Energeco - PesaroUrbino - Pesaro
C.A.I. - PesaroUrbino - Pesaro
Grup. Prov. Guardie Ecol. Vol. - PesaroUrbino - Pesaro
Fondo per l’Ambiente italiano F.A.I. - PesaroUrbino - Pesaro
Gruppo delle Guardie Ecologiche Volontarie - PesaroUrbino - Fano
Lab. Ecologia all'aperto “Stagno Urbani” - PesaroUrbino - San Lorenzo in Campo
W.W.F. - PesaroUrbino - San Lorenzo in Campo
Legambiente - PesaroUrbino - Urbino
Greenpeace - PesaroUrbino - Fermignano
W.W.F. - PesaroUrbino - Urbino
NOA - Macerata - Macerata
Terre dell'Adriatico - Ancona - Ancona
monsanoinforma - Ancona - Ancona
Associazione Città Bella - Macerata - Civitanova
Legambiente - Macerata - Civitanova
Protezione Civile - Macerata - Civitanova
PROCIV-ARCI - Macerata - Civitanova
ARCHEOCLUB - Macerata - Civitanova
Associazione Soccorritori e Pattugliatori Piste da Sci "MARCO PEDA" - Macerata - Macerata
Associazione Vigili del Fuoco in congedo prov. di Macerata - Macerata - Macerata
Legambiente - Macerata - Macerata
ARGO - Macerata - Macerata
ASSOCIAZIONE L'UMANA DIMORA - Macerata - Macerata
Protezione Civile - Macerata - Macerata
Lupus In Fabula - Macerata - Macerata
P.A.CROCE VERDE – MACERATA - Macerata - Macerata
CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO - Macerata - Macerata
W.W.F. - Macerata - Macerata
MACERATA SOCCORSO - Macerata - Macerata
Protezione Civile - Macerata - Macerata
C.A.I. - Macerata - Macerata
A.P.R.A.M. Mceratese - Macerata - Macerata
A.V.O.B.A.C. Volontariato Operatori Beni Ambientali e Culturali - Macerata - Macerata
Legambiente - Macerata - Macerata

giovedì 19 novembre 2009

VOCE VERDE



dal coraggio di osare
al coraggio
di dire
di fare
di aggregare
di coinvolgere

di costruire
di essere
INSIEME




I VERDI ALLA POROVA DEL VOTO - MARCO BOATO - TRENTINO ALTO ADIGE 15 Maggio 2010









...
....

Rap Verde

C’è un momento per sperare e uno per capire
Per capire che la vita può ancora migliorare
Noi curiamo e coccoliamo questo mondo, fai alla svelta
Perché rischi che tra poco non hai neppure questa scelta
Mi regali il nucleare per espresso Berlusconi, ma io grido forte e chiaro, che ci hai preso per coglioni?
Cerco chi ama la vita e mi lascia ancor sperare, chi mi indica la via dell’energia solare

Promuovi il tuo eco, cancella lo spreco,
insegui il tuo sole, sorridi di cuore
Promuovi il tuo eco, cancella lo spreco,
insegui il tuo sole, sorridi di cuore


Se il potere non considera la salute con rispetto io lo guardo da lontano
io lo guardo con sospetto
Voglio cibi naturali da mangiare in sicurezza gli ogm son letali il biologico è certezza
Se mi mandano alla testa parlandomi del ponte gli rispondo che di balle ne ho sentite troppe tante
C’è una terra che ormai crolla c’è quel fiume da salvare dal cemento di chi pensa fare soldi ed aggredire

Promuovi il tuo eco, cancella lo spreco,
insegui il tuo sole, sorridi di cuore
Promuovi il tuo eco, cancella lo spreco,
insegui il tuo sole, sorridi di cuore


La certezza per la vita un futuro da riempire un futuro che mi scelgo un futuro per stupire
Prendo in mano la speranza prima che si sia dissolta meraviglia di quest’acqua e della neve che l’ha sciolta
Come mai non ti accorgi dello smog nei miei polmoni se continui con l’industria, automobili e carbone
Voglio un mondo differente una vita mia futura con mia figlia che lei possa rispettare la natura

Promuovi il tuo eco, cancella lo spreco,
insegui il tuo sole, sorridi di cuore
Promuovi il tuo eco, cancella lo spreco,
insegui il tuo sole, sorridi di cuore







19 marzo 2010 .Intervista ad Angelo Bonelli Bavaglio all'informazione, ambiente e nucleare: il videoforum con il presidente dei Verdi (vedi intervista clicca qui)




13 marzo 2010 BONELLI (VERDI), 13 Marzo 2010 Un' OCCASIONE PER COSTRUIRE PROGETTO GOVERNO CLICCA QUI GUARDA IL VIDEO ANGELO, I VERDI SONO CON NOI Angelo Bonelli piazza del Popolo Roma 13-03-2010.rm VERDI IN PIAZZA IN NOME DEL POPOLO INQUINATO CON SPAZIO ECOLOGISTABISOGNA RIDARE SPERANZA A MILIONI ITALIANI. DOMANI FORTE MESSAGGIO LEGALITA' E DEMOCRAZIA "La manifestazione di domani è una grande occasione non per un'alleanza ma per costruire un progetto di governo basato sulla legalità ed il rispetto delle regole, per dare una speranza a milioni di cittadini che ogni giorno rispettano le leggi, perchè siamo convinti che l'arroganza, la voracità di potere e di impunità, l'illegalità legalizzata siano i segnali della crisi del berlusconismo". Lo ha dichiarato il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Noi Verdi siamo fra i promotori della manifestazione di Piazza del popolo e domani saremo in piazza in nome del popolo inquinato, organizzando uno spazio ecologista, per dire che non c'è tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini senza il rispetto delle regole e delle leggi e per smascherare l'inganno del governo che non vuole rendere noti i siti delle centrali nucleari prima del voto per paura di perdere consensi"."Berlusconi ed il suo governo vogliono affermare il diritto del più forte e del prepotente mentre noi chiediamo il diritto delle regole e dell'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge - conclude Bonelli -. La piazza di domani manderà un forte messaggio di legalità e democrazia al paese rispetto a chi sta violentando lo stato di diritto e sta legalizzando l'illegalità".Roma, 12 marzo 2010




15 febbraio 2010 Ospite Angelo Bonelli a Porta a porta : Un emendamento approvato al Senato permetterà di ampliare la stagione della caccia,i commenti dei favorevoli e dei contrari... Caccia selvaggia? (clicca qui)




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05 febbraio 2010 - Sciopero della fame di Angelo Bonelli (Verdi), contro l'omicidio dei temi ambientali dalla tv (clicca qui)

20 gennaio 2010 - ... Intervista ad Angelo Bonelli sull'ipotesi di costruire centrali nucleari nel Lazio --- (clicca qui)

17 gennaio 2010 - 11:02 Roma --- Consiglio Federale Nazionale dei Verdi ---- Per discutere delle prossime elezioni regionali ed amministrative e per fare un punto sulla situazione politica del nostro Paese (clicca qui)
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05 Gennaio 2010 Intervista ad Angelo Bonelli sulla candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio
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31 Dicembre 2009 Intervista ad Angelo Bonelli sull'adesione dei Verdi alla manifestazione in appoggio alle richieste dei 300 immigrati in sciopero della fame per i tempi illegali dei permessi di soggiorno
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12 dicembre 2009 L'intervento di Mario Tozzi agli STATI GENERALI DELL'ECOLOGIA verso una c o s t i t u e t e (per visualizzare il video clicca qui)
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12 dicembre 2009 REGISTRAZIONE dell'assemblea STATI GENERALI DELL'ECOLOGIA verso una c o s t i t u e t e
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09 Dicembre 2009 Intervista ad Angelo Bonelli sulla lettera aperta ai socialisti a firma di Mario Staderini e Marco Cappato pubblicata oggi sul quotidiano "Terra"
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09 Dicembre 2009 Intervista a Marco Boato sulla lettera aperta di Marco Cappato e Mario Staderini ai socialisti
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08 Dicembre 2009 Intervista a Angelo Bonelli sulla realizzazione di centrali nucleari nel nostro paese
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05 Dicembre 2009 Intervista a Nichi Vendola e Angelo Bonelli (No-B Day)
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23 Novembre 2009: RAI NEWS 24 Alle 8 con Angelo Bonelli, presidente Verdi "Che brutto clima"
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18 Novembre 2009 Intervista a Marco Boato sulla sentenza del processo relativo ai fatti avvenuti nel corso del G8 presso la scuola Diaz di Genova
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14 Novembre 2009: Roma Intervento del presidente dei VERDI Angelo Bonelli "Un Futuro Ecologista" ascoltiamo clicca qui
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14 Novembre 2009: Radio Radicale ha dato voce all'assemblea dei VERDI "VERSO LA COSTITUENTE ECOLOGISTA" ascoltiamo clicca qui
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11 Novembre 2009: RaI intervista ad Angelo Bonelli a Linea Notte "IL NUOVO MOVIMENTO AMBIENTALISTA POST IDEOLOGICO E TRASVERSALE" ascoltiamo clicca qui
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02 Novembre 2009: Video Rai TV - UnoMattina - Intervista ad Angelo Bonelli "IL NIOVO CORSO DEI VERDI" ascoltiamo clicca qui
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11 Ottobre 2009 Prima intervista ad Angelo Bonelli, neo Presidente dei Verdi
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09-11 Ottobre 2009 ---- 30ª Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi - terza ed ultima giornata (per ascoltare e vedere clicca qui)
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30 Giugno 2009 Intervista ad Angelo Bonelli sull'incidente ferroviario di Viareggio
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Gruppo Cinque Terre













GRUPPO CINQUE TERRE



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12 Dicembre 2009 Pubblicazione dell'Appello del Gruppo delle Cinque Terre

1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo. Più che in altri paesi, è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale e morale del paese, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita sociale collettiva.

2 Sia in Europa che nel resto del pianeta, vi è una tripla crisi :

a) economica e finanziaria (causata da un modello di crescita superato)

b) ambientale conseguente,

c) socio-culturale. Tre grandi crisi che non trovano più risposte adeguate dal sistema della politica: non dai partiti socialdemocratici in crisi dappertutto e neppure dall’egoismo sociale e dall’indifferenza ambientale dei vari partiti conservatori. Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che all’idea di una crescita senza limiti sostituisca un idea di sobrietà, che non escluda anche l’utilità di avere aree di decrescita virtuosa e felice, può essere in grado di affrontare le difficoltà del presente.

3 Però si sta affermando sia in Europa che altrove una nuova cultura trasversale, al di sopra dei tradizionali schieramenti politici, che rivendica il diritto-dovere ad una relazione armonica tra uomo e natura, tra esseri umani, tra uomo e donna, e all’interno dell’uomo tra vita e coscienza. Un numero progressivamente crescente di uomini e donne del pianeta si riconosce in una condivisione ed alleanza di valori, di pratiche e attività per l’affermazione di ciò che si riconosce come valido e irrinunciabile per garantire la propria sopravvivenza e la propria felicità.Questo movimento è la forza determinante che sta alla base della vittoria di Obama negli USA, spinge ed alimenta la rivoluzione della Green Economy, permette l’ affermazione di formazioni tendenzialmente trasversali come Europe Ecologie in Francia, anima la moltitudine di movimenti culturali sociali e politici attivi su temi specifici e vive nello sforzo quotidiano di ognuno per una vita felice. E’ l’antidoto, unico oggi, all’intossicazione della politica e all’avvelenamento del pianeta, della società e delle coscienze; ha abbandonato le ideologie del secolo scorso e si sta diffondendo dappertutto. I movimenti ambientalisti, i movimenti dei diritti civili, i movimenti di giustizia sociale, i movimenti di autonomia culturale si stanno intrecciando e tendono ad ampliare quel minimo denominatore comune che li rende vicini gli uni agli altri.Il termine "ecologisti" è al momento il più idoneo a rappresentare questa varietà di esperienze, che vanno oltre lo storico ambientalismo e che hanno però un minimo comune denominatore.

4 In Italia stiamo invece assistendo ancora ad una semplificazione culturale che rende simili ed al contempo pessime le diverse aree politiche, tutte globalmente incapaci di affrontare le crisi del nuovo tempo: si tratta di una crisi globale del sistema e di esaurimento delle culture che lo hanno ispirato e formato. Non è possibile affrontare e risolvere l’anomalia italiana senza alcune riforme prioritarie che rendano possibile:

a) un nuovo Mercato del lavoro, un Welfare e una fiscalità basati su equità e trasparenza.

b) una Giustizia efficace ed efficiente che garantisca tutti e non discrimini nessuno.

c) il ridimensionamento della Casta e dei suoi costi, la riforma dell’amministrazione pubblica (con la riduzione dei centri decisionali di spesa) e la liberazione dell’informazione dal sistema partitico invece delle attuali spartizioni e lottizzazioni.

d) una guerra aperta e totale alla Corruzione e alle Mafie e insieme la difesa e la realizzazione dei valori costituzionali.e) Il recupero della legalità e la realizzazione dello stato di diritto sono la precondizione per l’altra grande trasformazione urgente e necessaria: la conversione ecologica dell’economia e della società, la trasformazione delle fonti energetiche e l’adeguamento eco-orientato dello Stato.Insieme vanno proposte alcune radicali innovazioni nella direzione di una società eco-orientata:

a) un programma nazionale per la mobilità nelle città che preveda di andare verso la gratuità dei trasporti pubblici, nuovi piccoli mezzi privati non inquinanti (risciò), sviluppo di metrò sotterranei estesi in tutte le città medio-grandib) norme radicali che prevedano solo edificazioni ecoprogettate, fornite di area esterna adeguata ed area di coltivazione famigliare, posti auto solo sotterranei (numero predeternminato) . Grattacieli solo in sostituzione quando è il caso, di edificazioni orizzontali, che vanno sostituite da verde urbano.

c) sostituzione dei grandi progetti inutili (Tav, Ponte di Messina,..) con grandi progetti ecocompatibili e necessari (efficienza e modernizzazione ferroviaria,antisismica, edilizia scolastica, estensione banda larga..) d) nuove forme di educazione sanitaria, sessuale, civica, nelle scuole di ogni ordine e grado

5 La crisi della sinistra è a tutti evidente: ininfluente quando governa, divisa comunque in vari frammenti invece che unita in un unico partito; perfino nelle sue forme più moderate è incapace di aggregare forze ed anzi contribuisce alla prevalente autodistruzione.La crisi della destra è pari a quella della sinistra e si manifesta nella illusione della politica della forza, nella cecità rispetto i diversi problemi e nel suo affidarsi a figure carismatiche ed alla esaltazione di paure e insicurezza.Entrambi gli schieramenti politici, sia la destra che la sinistra, non esprimono più i propri valori originari e sono ridotti a testimoni privi di anima, irresponsabili o complici del disfacimento attuale,che sopravvivono come pure cordate di potere a livello nazionale e locale Allo stesso tempo ne i movimenti di protesta ne i partiti-scatoloni malati di populismo riescono ad esprimere strategie e riferimenti culturali concreti e stabili nel tempo. L’egocentrismo e l’arroccamento di ognuno su linguaggi, convincimenti e preclusioni personali mantengono la frammentazione culturale, sociale e politica e producono la vanificazione di ogni speranza di cambiamento.

6 Noi sosteniamo che è necessario un ecologismo politico di nuovo tipo, estraneo a schemi destra-sinistra, più radicale e meno istituzionale, non estremista, con una vocazione aggregante e maggioritaria, con una forte accentuazione del federalismo e del radicamento sociale, con la riscoperta di lotte e azioni esemplari ed insieme ad una ripresa del dibattito culturale e dell’analisi scientifica dei problemi e delle soluzioni. Per condurre una contestazione sistematica delle attività economiche dannose, dei comportamenti istituzionali fraudolenti e di tutte le forme delinquenziali di illegalità.

7 Il percorso, le tappe, le strutture per la rigenerazione, rifondazione, riunificazione di tutti gli ecologisti e dei tanti altri che si collocano con disagio nel campo riformista e in quello della tutela sociale, richiedono la costruzione di un fronte ampio, costituito da persone di diverse provenienze, ma anche da energie nuove e fresche all’impegno politico.Occorre che si imponga un processo di solve et coagula per far decollare un nuovo movimento politico che innovi la forma di partito dotandola di base sociale e radicamento nei valori e nelle necessità dei vari territori. Necessita la convergenza di una moltitudine di persone e gruppi che sulla base di denominatori comuni sappiano condividere linguaggi ed esperienze diverse rendendo possibile anche un recupero della memoria di decenni di impegno. Occorre operare nei vari settori per rigenerare, rifondare e riunire, un compito politico, culturale, di comunicazione.

8 Gli Ecologisti devono recuperare nel proprio nuovo progetto, la vocazione fallita del riformismo moderato e le aspettative sociali degli strati deboli e marginalizzati dalla crisi (che erano una volta il terreno della sinistra); un progetto quindi di ecologismo politico riformatore e sociale, ma, come indicano anche altre esperienze europee (dalla Francia alla Germania ad altre), possibile solo se costruito su un solido cuore ecologista. I nuovi ecologisti devono quindi candidarsi alla centralità politica per la rinascita del paese per costruire e promuovere una sana cultura della sobrietà e dell’onestà, della salute e della convivenza civile. L’aggregazione di questa area deve rivolgersi a tutti senza discriminare a priori nessuno.

9 Crediamo che le basi fondanti di un nuovo movimento politico e culturale siano:

1) Il Federalismo su base regionale, con nuove regole improntate all’autonomia, al decentramento ed alla partecipazione orizzontale di tutti i soggetti.

2) La triplice possibilità di federazione delle persone nel territorio

(I), di movimenti e gruppi politici e culturali

(II) e di realtà economiche sostenibili ed eco-orientate

(III) 3) Una radicale critica al finanziamento pubblico dei partiti ed il liberarsi gradualmente da esso attraverso nuove strutture e pratiche di autofinanziamento.

10 Il nuovo movimento politico-culturale deve estendersi con la creazione di Centri polivalenti radicati e diffusi nel territorio come HUB, e Innovation Center, punti di incontro di attività di ricerca, culturali, sociali, economiche e politiche, casa delle associazioni e dei movimenti, luogo di interazione delle realtà del territorio e fattore di presenza attiva nel tessuto socio-culturale del paese.

11 Suo strumento portante deve essere un uso innovativo della Rete con la costruzione di portali nazionali e regionali multifunzione tramite i quali informarsi, aderire e partecipare anche direttamente ai processi decisionali

12 Chiediamo l’avvio immediato di questo processo alle tante forze che ne possono e vogliono fare parte e in particolare:

1) a tutti gli ecologisti ed in particolare ai verdi che nel loro ultimo congresso hanno scelto, in maggioranza, di avviare il proprio superamento nella direzione di una nuova fase costituente che porti alla costruzione di una casa comune di tutti gli ecologisti.

2) ai partecipanti dei Meetup, i gruppi civici 5 stelle promossi da Beppe Grillo ed a Grillo stesso, che hanno sviluppato una straordinaria denuncia della degenerazione del sistema politico-sociale e riconoscono la necessità di una società eco-orientata.

3) a tutti i vari gruppi presenti in varie zone del paese come Per il Bene Comune, il movimento per la decrescita e gli altri che hanno sempre denunciato sia il degrado del territorio che le degenerazioni della Casta .

4) al Movimento Stop al consumo del territorio che nell’ultimo anno ha promosso numerose azioni e denuncie contro la distruzione del territorio ed esaltato i risultati di Amministratori e Comuni “virtuosi” che mostrano la possibilità di una diversa funzione degli Enti locali nella gestione delle proprie comunità.

5) a quella parte viva di uomini e donne ancora impegnate nei partiti tradizionali come il PD i vari gruppi della sinistra o l’ Italia dei Valori, ed anche in altre forze politiche, ma che sentono disattese le proprie istanze democratiche, riformatrici ed ecologiche in una pratica politica e burocratica non soddisfacente ai fini di una reale trasformazione.

6) al mondo della Rete, i centinaia di Blog e siti web che contribuiscono alla informazione ed alla diffusione della iniziativa e della cultura ecologista e democratica sulla Rete.


7) alle associazioni ambientaliste, animaliste, di consumatori e alle tante associazioni di ambito locali o nazionali, impegnate nel volontariato sia sociale che culturale, che necessitano di un nuovo grande movimento che ne esalti obiettivi, proposte e iniziative.

8) agli imprenditori ed ai lavoratori delle attività oneste e delle attività ecologiche ed equosolidali spesso soffocati dalle logiche corruttive in cui impegno, capacità e merito sono vanificate.


9) ai settori delle buone pratiche, i singoli ed i gruppi attivi nel campo del biologico, delle medicine naturali, del consumo critico, del benessere e delle discipline olistiche.

10) alla moltitudine di persone che si sentono cittadini del Pianeta, che auspicano, sognano e richiedono un’ Italia migliore, che scelgono in base a sentimenti e mature responsabilità invece che a convenienze contingenti; a uomini e donne desiderosi di vivere in un paese più moderno e giusto, senza corruzione, inquinamento e ingiustizie, un paese che garantisca il diritto e la possibilità di una vita più dignitosa e felice


P.S. I promotori di questo appello, riunitisi nel Gruppo delle Cinque Terre, preoccupati della frammentazione politica ed organizzativa dell’ecologismo italiano, sollecitano tutti i potenziali protagonisti di questo processo di cambiamento ad impegnarsi nei prossimi mesi, per avviare una nuova fase più positiva iniziando direttamente a costruire un'altra Italia possibile. Non l’ennesima alleanza o cartello elettorale ne un nuovo partitino ma i primi passi di un nuovo autentico processo costituente e rinnovatore.

Chiediamo a tutti l’adesione a questo appello indicando il proprio Cognome, Nome, Regione, ( città, indirizzo, email eventuali resteranno riservate).
- Le adesioni verranno raccolte attraverso i blog e i siti che si renderanno disponibili a sostenere questo appello, poi attraverso il portale del GCT di imminente apertura Chiediamo anche un contributo economico affinché questo appello e - - le adesioni raccolte possano essere pubblicate e pubblicizzate fra un mese sui diversi organi di informazione nazionali.
Il Gruppo delle Cinque Terre continuerà ad operare per favorire il processo di aggregazione di tutti gli ecologisti italiani e per la costruzione di un'altra Italia possibile. www.gruppocinqueterre.it www.ecologisti.info


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9 Dicemre 2009 ROMA - ECORIFLESSO in collaborazione con GRUPPO delle CINQUE TERRE “RIVOLTIAMO LA POLITICA” Alla Sapienza, edificio Castelnuovo di Matematica aula 3 ore 16-20
In vista del vertice di Copenhagen sui cambiamenti climaticiorganizza : associazione ECORIFLESSO ( http://www.ecoriflesso.org )con la partecipazione di :GRUPPO delle CINQUE TERRE


l'incontro - dibattito verterà su due temi generali:


1) Un nuovo modo di pensare l'organizzazione politica attraverso un movimento e uno statuto ecologista ( http://ecorifletto.blogspot.com/ ) che si basa sulladinamicità e la condivisione delle conoscenze e degli intenti

2) Gli attuali problemi energetici e gli strumenti che abbiamo o potremo avere a disposizione per contrastarne danni e abusi. Analisi e proiezioni su scenari futuri riguardanti un altro mondo possibile e nuovi paradigmi culturali ecosostenibili per cambiare una società malata e dannosa per l'intero pianeta.

Partecipano:
- Angelo Bonelli Presidente dei Verdi
- Claudio Capobianco Associazione Ecoriflesso
- Enrico Del Vescovo Presidente Italia Nostra Castelli Romani
- Maurizio Di Gregorio Fiori Gialli (GCT)
- Luca Falconi Geologia Senza Frontiere
- Sergio Mazzanti coordinatore Per il Bene Comune Lazio
- Nitamo Montecucco Presidente Club di Budapest Italia
- Massimo Piras Non bruciamoci il futuro
- Massimo Scalia Presidente associazione Movimento ecologista
- Dario Tamburrano: Grillini Romamoderano: associazione Ecoriflesso e

Gruppo delle Cinque Terre


Tutti i presenti, le organizzazioni, le associazioni, potranno partecipare all'iniziativa ed al dibattito liberamente in loco.

Per informazioni sui pullman direzione Copenaghen (http://en.cop15.dk)tel 340 162 82 62 oppure 380 68 37 468

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15 Novembre 2009: 3° incontro Gruppo Cinque Terre -

Il giorno dopo l’assemblea promossa dai verdi a Roma sabato 14 novembre, alla quale erano presenti e sono intervenuti alcuni dei partecipanti al Gruppo delle Cinque Terre, il GCT stesso ha fatto un incontro a Nemi, presso Roma, nel corso del quale sono state decise alcune azioni con l’obiettivo di rendere più efficace la propria iniziativa; in particolare:

1 Si è decisa l’apertura di un sito-portale del GCT dove verrà entro pochi giorni pubblicato un appello (“ Un'altra Italia è possibile”) aprendo la raccolta di adesioni per favorire realmente ed in tempi serrati in tutta Italia, il processo di aggregazione dell’area ecologista e di altri soggetti la cui vocazione politico-culturale è conciliabile con quella ecologista rivolgendosi a tutti e senza discriminare a priori nessuno.

2 Si è auspicato che, nella imminente scadenza elettorale di marzo, siano possibili in alcune regioni esperimenti positivi di aggregazione che vadano nella direzione della Costituente ecologista che ha comunque tempi non rapidi di attuazione.

3 Con l’obiettivo di diffondere l’appello anche su uno o più giornali a diffusione nazionale, da definire, si affiancherà alla sottoscrizione dell’appello la richiesta di offerte e donazioni.

4 Anche per questo, in aggiunta al fatto che adesioni e simpatizzanti del GCT sono in aumento ed hanno raggiunto il centinaio, ci si strutturerà anche con una organizzazionie giuridica di Associazione; da chiarire come comportarsi rispetto alla adesione di gruppi invece che di singoli ,che sta avvenendo, in quanto fino a questo momento si era presa in considerazione solo l’adesione individuale.

5 Verrà costruita , per quanto possibile, una mappa articolata dei principali gruppi ecologisti operanti in tutte le regioni italiane con i quali, per quanto possibile, si prenderà contatti per proporre l’adesione e il sostegno al progetto su cui è nato il GCT, cioè: costruire ponti e l’aggregazione all’interno del mondo ecologista italiano, contribuire al progetto ed al programma di questo nuovo movimento politico ed alle sue forme di organizzazione e comunicazione di base sul territorio.

6 Un nuovo incontro si svolgerà in dicembre in particolare sul contenuto, da approfondire, dei 35 punti di progetto (“Cittadini del pianeta - Il progetto” ).

7 Si è chiarito e ribadito che il GCT non partecipa a scadenze elettorali, non è un gruppo politico che si affianca agli altri esistenti, non propone candidati, non prende le parti di nessuno ma opera per l’aggregazione, la più larga possibile, all’interno del mondo ecologista.

8 E’ stato deciso che tutti i membri del GCT verseranno un contributo minimo di 10 euro mensili per sostenere le spese crescenti.

9 Come richiesto da alcuni, per quanto possibile, gli incontri del GCT , che di fatto assumono una cadenza mensile, si svolgeranno utilizzando anche sistemi di webcam o altro che permettano agli assenti la eventuale partecipazione a distanza.

10 Si è deciso che negli incontri nazionali si utilizzerà sempre un menù vegetariano con possibilità di deroga per chi esplicitamente lo richieda.

11 E’ stato aperto il forum riservato che permetterà la messa in comune fra tutti i membri di documenti, interventi, osservazioni; si valuterà per il futuro l’utilità di uno spazio di forum aperti su

Nel corso del pomeriggio il GCT ha anche incontrato per più di 2 ore Angelo Bonelli, presidente dei Verdi italiani, con il quale si è svolto un cordiale ed utile confronto su modi, tempi, interpretazioni, proposte, riguardanti il processo di aggregazione degli ecologisti e la imminente scadenza elettorale di marzo in 13 regioni italiane.
Massimo Marino eco-ecoblog




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23 oTTOBRE 2009: Articolo GRUPPO CINQUE TERREUna nuova casa comune per gli ecologisti italiani . Una federazione di persone, per rifondare l’ambientalismo italiano. E senza candidarsi alle elezioni. E’ la proposta lanciata dal Gruppo delle Cinque Terre, attraverso un documento collettivo redatto da Massimo Marino e Maurizio Di Gregorio. Parola d’ordine: unire le forze, per alimentare la politica dall’esterno, con un’iniezione di cultura ecologista. ....... L'ARTICOLO CONTINUA clicca su http://www.libreidee.org/2009/10/una-nuova-casa-comune-per-gli-ecologisti-italiani/




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.Ottobre 2009: Il coraggio di cambiare “…I movimenti ambientalisti, i movimenti dei diritti civili, i movimenti di giustizia sociale, i movimenti di autonomia culturale si stanno intrecciando e tendono a diventare UNO superando i continenti, sia pure con forme e tempi differenti. Il termine “ecologisti” è al momento il più idoneo a rappresentare questa varietà di esperienze, che vanno ben al di là del semplice ambientalismo e che hanno però un minimo comune denominatore.
Esso è dietro la vittoria di Obama negli USA, spinge ed alimenta la rivoluzione della Green economy, è alla base della grande e nuova affermazione di formazioni tendenzialmente trasversali come Europe Ecologie in Francia, anima la moltitudine di movimenti culturali sociali e politici attivi su temi specifici e vive nello sforzo quotidiano di ognuno per una vita felice. E’ l’antidoto, unico oggi, all’intossicazione della politica e all’avvelenamento della società e delle coscienze….” da “Il coraggio di cambiare “ (Gruppo delle cinque terre – ottobre 2009)




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22-23 Agosto 2009 : Puin 1° incontro GRUPPO CINQUE TERRE GRUPPO DELLE CINQUE TERRE documento n. 1

CITTADINI DEL PIANETA: UN NUOVO PROGETTO ECOLOGISTA

Proponiamo un ecologismo politico di nuovo tipo, estraneo a schemi destra-sinistra, più radicale e meno istituzionale, non estremista, con una vocazione aggregante e maggioritaria, con forte accentuazione del federalismo, della aggregazione sociale , della riscoperta della lotta esemplare.

Alcuni di noi hanno pensato per molto tempo che la soluzione del caso anomalo italiano passasse attraverso la riqualificazione di 3 aree politiche: un unico grande partito riformatore moderato ,un unico grande partito della sinistra, un unico grande partito degli ecologisti; tre offerte, oggi mancanti, per riportare alla partecipazione, almeno elettorale, parte significativa di quel 30-40% di cittadini che si sono allontanati dalle scadenze elettorali.
Le vicende di questi ultimi anni mostrano che si rende ormai necessaria una nuova visione.

Gli ecologisti devono inglobare nel proprio nuovo progetto anche la vocazione mancata del riformismo moderato(es. PD) e le aspettative sociali degli strati deboli e marginalizzati dalla crisi che erano il terreno della sinistra (finita in frammenti); un progetto quindi di ecologismo politico riformatore, sociale ma possibile solo se costruito su un solido cuore verde come indicano anche altre esperienze europee dalla Francia, alla Germania ad altre esperienze significative .

I nuovi ecologisti di fatto devono candidarsi all’egemonia politica per la rinascita del paese oggi immerso in una specie di “medioevo cristallizzato” per responsabilità delle forze politiche sopravvissute al modello in crisi di società e di economia.

1 Obiettivi:
1.1 trasformare il paradigma di base dello sviluppo del paese in senso ecologista, cioè dando priorità alla compatibilità ambientale delle scelte
1.2 nella fase di transizione orientare le scelte di superamento della crisi economica e produttiva verso i prodotti coerenti con il nuovo paradigma.
1.3 promuovere l’azione europea e internazionale in modo coerente con il progetto.
1.4 promuovere il principio dell’uso razionale delle risorse e dell’eliminazione degli sprechi.
1.5 garantire il principio della dignità economica di base per tutti i cittadini.
1.6 garantire la tutela di tutte le specie viventi, la biodiversità, la difesa del patrimonio naturale come principi fondativi di un nuovo ordinamento statale.

2 Strumenti
2.1 Elaborazione di un programma riformatore per Settori adeguato agli obiettivi.
2.2 Costruzione di un patto fra cittadini per imporre e organizzare la transizione.
2.3 Proporre l’aggregazione in un unico movimento politico-culturale i cittadini, le attività informative-culturali,le attività produttive coerenti con il progette e tutte le forze che condividono in generale gli obiettivi.
2.4 Promuovere l’aggregazione su una base federativa (regionale-interregionale) e su principi europeisti, l’azione sociale, culturale, economica (azione o lotta esemplare); ridimensionare e osteggiare il professionismo politico- istituzionale,

3 Modalità dell’azione (soggetti del cambiamento)
3.1 organizzazione delle persone in nuove forme organizzative inclusive e aperte a tutti
3.2 organizzazione attività culturali, strumenti di informazione e presenze in rete.
3.3 coordinamento e sinergia delle attività economiche eco-orientate ed ecocompatibili. (compresi gruppi organizzati nelle strutture sindacali dei lavoratori e in quelle delle imprese- es austria)

4 Conseguenze dell’azione (oggetti del cambiamento)
4.1 modifica dell’ordinamento dello Stato su basi federaliste ed ecocompatibili.
4.2 modifica dei sistemi elettorali verso l’omogeneizzazione, il principio proporzionale, l’eliminazione del premio di maggioranza, la soglia (4%) antiframmentazione, un sistema misto di preferenza / predefinizione, l’incompatibilità attraverso la non candidabilità, il principio uomo-donna come complemetarietà non come generica parità, in tutte le liste.
4.3 riforma del sistema informativo nazionale verso l’allontanamento dei partiti dall’ informazione, critica al cosiddetto pluralismo che sottende la spartizione, aumento della qualità culturale e tecnica dei programmi, vocazione europeista, modifica della distribuzione della pubblicità, drastica riduzione del finanziamento pubblico all’editoria su carta ed a
quella in tv a favore della rete a basso costo (prima di tutto estensione e completamento della banda larga tendenzialmente gratuita)
4.4 la libertà ed il potenziamento dei contenuti della rete ecologista nel web. L’informazione e la comunicazione in rete hanno pregi e difetti rilevanti. I pregi sono riassumibili in: qualità + libertà + basso costo. I difetti sono: potenziale precarietà (rischio censura), irresponsabilità (non è chiaro a nome di chi si esprime un opinione),frammentazione (ad es. ci sono centinaia di siti-blog ecologisti che si ignorano a vicenda), diffusione limitata e frammentata, anche di cose ottime, causata dalle mancate sinergie fra i protagonisti.
Un nuovo progetto ecologista deve prevedere una analisi della comunicazione in tutti i suoi aspetti e la proposta di un portale nazionale che accede ad autonomi moduli informativo sul web su base regionale e federalista, mantenuto con l’autofinanziamento ed una pubblicità ecocompatibile gestita alla luce del sole.
4.5 conversione del sistema produttivo verso prodotti ecocompatibili, meno energivori, più duraturi, principio del km zero (superare il tabù del protezionismo).
4.6 conversione totale dei sistemi abitativi (abitazioni auto energetiche, spazi interno/esterno, autoproduzione agricola, grattacieli a densità abitativa sostitutiva, parcheggi interni fuori strada.
4.7 conversione della mobilità umana verso mezzi pubblici e mini-mezzi privati (risciò elettrici o bici o nuovi mezzi da inventare). Principio della gratuità del trasporto nelle città e tassa sulla mobilità.
4.8 riduzione del trasporto merci su gomma in quantità (km zero) e vettore (ferro e acqua invece di gomma).
4.9 immediata conversione dei carburanti verso metano, gpl, sistemi ibridi gas-elettrico-solare- idrogeno (non ibridi con benzine-gasolio-diesel).
4.10 definizione delle attività dove l’azione di decrescita è accettabile o positiva.

5 Ridimensionamento del sistema politico castale
5.1 Riduzione di almeno il 50% di tutte le forme di finanziamento pubblico ai partiti
5.2 Nella transizione devoluzione unilaterale del 50% a Emergency, Greenpeace, Amnesty
5.3 Riduzione del 50% dell’indennità e sostanziale equiparazione di Consiglieri regionali parlamentari italiani ed europei
5.4 Devoluzione nella transizione come in 5.2
5.5 Devoluzione interna del 90% del finanziamento (rimborsi elettorali) ai partiti ecologisti regionali
5.6 Uso della rete come principale strumento informativo a basso costo ed alto rendimento
5.7 Limite a due legislature consecutive per ogni rappresentanza istituzionale.
5.8 Riequilibrio numero consiglieri regionali o nei collegi rispetto a dimensione demografica
5.9 Riduzione stipendi alti dirigenti pubblici.
5.10 Drastica riduzione del numero delle provincie, in prospettiva accorpamenti di alcune regioni e piccoli comuni

6 Campagne nazionali speciali
6.1 Difesa dei principi costituzionali e conversione ecologista dello Stato
6.2 Movimento di Liberazione nazionale contro le mafie e la corruzione; riconquista del territorio alla legalità (ruolo di regioni, informazione, forze armate e di ordine pubblico,
sequestro e riutilizzo finalizzato dei beni)
6.3 Bonifica delle zone distrutte o invivibili del territorio (amianto, rifiuti tossici, dissesto idrogeologico cronico, città invivibili e campagne inquinate)

info: massimo 340 240 4493 maurizio 06 9631415 sandra 338 9222187 renato 338 2364237 Email
ecoblog@libero.it info@fiorigialli.it

Noi proponiamo e proporremo nei prossimi mesi a tutti i cittadini, gruppi, comitati, blog, siti, social network, giornali, riviste , tv, enti, gruppi politico-culturali, negozi, cooperative, società e aziende produttive, attività agricole, alimentari, assistenziali, enti per la convivenza e l’appoggio alle popolazioni emarginate, organismi contro le mafie e la corruzione, a tutti quelli le cui attività sono coerenti e compatibili con questo movimento di rifondazione politica, di rinascimento culturale, di liberazione nazionale, di attività economica, produttiva, finanziaria ecocompatibile di fare proprio questo logo o di affiancarlo al proprio




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