giovedì 19 novembre 2009

Gruppo Cinque Terre













GRUPPO CINQUE TERRE



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12 Dicembre 2009 Pubblicazione dell'Appello del Gruppo delle Cinque Terre

1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo. Più che in altri paesi, è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale e morale del paese, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita sociale collettiva.

2 Sia in Europa che nel resto del pianeta, vi è una tripla crisi :

a) economica e finanziaria (causata da un modello di crescita superato)

b) ambientale conseguente,

c) socio-culturale. Tre grandi crisi che non trovano più risposte adeguate dal sistema della politica: non dai partiti socialdemocratici in crisi dappertutto e neppure dall’egoismo sociale e dall’indifferenza ambientale dei vari partiti conservatori. Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che all’idea di una crescita senza limiti sostituisca un idea di sobrietà, che non escluda anche l’utilità di avere aree di decrescita virtuosa e felice, può essere in grado di affrontare le difficoltà del presente.

3 Però si sta affermando sia in Europa che altrove una nuova cultura trasversale, al di sopra dei tradizionali schieramenti politici, che rivendica il diritto-dovere ad una relazione armonica tra uomo e natura, tra esseri umani, tra uomo e donna, e all’interno dell’uomo tra vita e coscienza. Un numero progressivamente crescente di uomini e donne del pianeta si riconosce in una condivisione ed alleanza di valori, di pratiche e attività per l’affermazione di ciò che si riconosce come valido e irrinunciabile per garantire la propria sopravvivenza e la propria felicità.Questo movimento è la forza determinante che sta alla base della vittoria di Obama negli USA, spinge ed alimenta la rivoluzione della Green Economy, permette l’ affermazione di formazioni tendenzialmente trasversali come Europe Ecologie in Francia, anima la moltitudine di movimenti culturali sociali e politici attivi su temi specifici e vive nello sforzo quotidiano di ognuno per una vita felice. E’ l’antidoto, unico oggi, all’intossicazione della politica e all’avvelenamento del pianeta, della società e delle coscienze; ha abbandonato le ideologie del secolo scorso e si sta diffondendo dappertutto. I movimenti ambientalisti, i movimenti dei diritti civili, i movimenti di giustizia sociale, i movimenti di autonomia culturale si stanno intrecciando e tendono ad ampliare quel minimo denominatore comune che li rende vicini gli uni agli altri.Il termine "ecologisti" è al momento il più idoneo a rappresentare questa varietà di esperienze, che vanno oltre lo storico ambientalismo e che hanno però un minimo comune denominatore.

4 In Italia stiamo invece assistendo ancora ad una semplificazione culturale che rende simili ed al contempo pessime le diverse aree politiche, tutte globalmente incapaci di affrontare le crisi del nuovo tempo: si tratta di una crisi globale del sistema e di esaurimento delle culture che lo hanno ispirato e formato. Non è possibile affrontare e risolvere l’anomalia italiana senza alcune riforme prioritarie che rendano possibile:

a) un nuovo Mercato del lavoro, un Welfare e una fiscalità basati su equità e trasparenza.

b) una Giustizia efficace ed efficiente che garantisca tutti e non discrimini nessuno.

c) il ridimensionamento della Casta e dei suoi costi, la riforma dell’amministrazione pubblica (con la riduzione dei centri decisionali di spesa) e la liberazione dell’informazione dal sistema partitico invece delle attuali spartizioni e lottizzazioni.

d) una guerra aperta e totale alla Corruzione e alle Mafie e insieme la difesa e la realizzazione dei valori costituzionali.e) Il recupero della legalità e la realizzazione dello stato di diritto sono la precondizione per l’altra grande trasformazione urgente e necessaria: la conversione ecologica dell’economia e della società, la trasformazione delle fonti energetiche e l’adeguamento eco-orientato dello Stato.Insieme vanno proposte alcune radicali innovazioni nella direzione di una società eco-orientata:

a) un programma nazionale per la mobilità nelle città che preveda di andare verso la gratuità dei trasporti pubblici, nuovi piccoli mezzi privati non inquinanti (risciò), sviluppo di metrò sotterranei estesi in tutte le città medio-grandib) norme radicali che prevedano solo edificazioni ecoprogettate, fornite di area esterna adeguata ed area di coltivazione famigliare, posti auto solo sotterranei (numero predeternminato) . Grattacieli solo in sostituzione quando è il caso, di edificazioni orizzontali, che vanno sostituite da verde urbano.

c) sostituzione dei grandi progetti inutili (Tav, Ponte di Messina,..) con grandi progetti ecocompatibili e necessari (efficienza e modernizzazione ferroviaria,antisismica, edilizia scolastica, estensione banda larga..) d) nuove forme di educazione sanitaria, sessuale, civica, nelle scuole di ogni ordine e grado

5 La crisi della sinistra è a tutti evidente: ininfluente quando governa, divisa comunque in vari frammenti invece che unita in un unico partito; perfino nelle sue forme più moderate è incapace di aggregare forze ed anzi contribuisce alla prevalente autodistruzione.La crisi della destra è pari a quella della sinistra e si manifesta nella illusione della politica della forza, nella cecità rispetto i diversi problemi e nel suo affidarsi a figure carismatiche ed alla esaltazione di paure e insicurezza.Entrambi gli schieramenti politici, sia la destra che la sinistra, non esprimono più i propri valori originari e sono ridotti a testimoni privi di anima, irresponsabili o complici del disfacimento attuale,che sopravvivono come pure cordate di potere a livello nazionale e locale Allo stesso tempo ne i movimenti di protesta ne i partiti-scatoloni malati di populismo riescono ad esprimere strategie e riferimenti culturali concreti e stabili nel tempo. L’egocentrismo e l’arroccamento di ognuno su linguaggi, convincimenti e preclusioni personali mantengono la frammentazione culturale, sociale e politica e producono la vanificazione di ogni speranza di cambiamento.

6 Noi sosteniamo che è necessario un ecologismo politico di nuovo tipo, estraneo a schemi destra-sinistra, più radicale e meno istituzionale, non estremista, con una vocazione aggregante e maggioritaria, con una forte accentuazione del federalismo e del radicamento sociale, con la riscoperta di lotte e azioni esemplari ed insieme ad una ripresa del dibattito culturale e dell’analisi scientifica dei problemi e delle soluzioni. Per condurre una contestazione sistematica delle attività economiche dannose, dei comportamenti istituzionali fraudolenti e di tutte le forme delinquenziali di illegalità.

7 Il percorso, le tappe, le strutture per la rigenerazione, rifondazione, riunificazione di tutti gli ecologisti e dei tanti altri che si collocano con disagio nel campo riformista e in quello della tutela sociale, richiedono la costruzione di un fronte ampio, costituito da persone di diverse provenienze, ma anche da energie nuove e fresche all’impegno politico.Occorre che si imponga un processo di solve et coagula per far decollare un nuovo movimento politico che innovi la forma di partito dotandola di base sociale e radicamento nei valori e nelle necessità dei vari territori. Necessita la convergenza di una moltitudine di persone e gruppi che sulla base di denominatori comuni sappiano condividere linguaggi ed esperienze diverse rendendo possibile anche un recupero della memoria di decenni di impegno. Occorre operare nei vari settori per rigenerare, rifondare e riunire, un compito politico, culturale, di comunicazione.

8 Gli Ecologisti devono recuperare nel proprio nuovo progetto, la vocazione fallita del riformismo moderato e le aspettative sociali degli strati deboli e marginalizzati dalla crisi (che erano una volta il terreno della sinistra); un progetto quindi di ecologismo politico riformatore e sociale, ma, come indicano anche altre esperienze europee (dalla Francia alla Germania ad altre), possibile solo se costruito su un solido cuore ecologista. I nuovi ecologisti devono quindi candidarsi alla centralità politica per la rinascita del paese per costruire e promuovere una sana cultura della sobrietà e dell’onestà, della salute e della convivenza civile. L’aggregazione di questa area deve rivolgersi a tutti senza discriminare a priori nessuno.

9 Crediamo che le basi fondanti di un nuovo movimento politico e culturale siano:

1) Il Federalismo su base regionale, con nuove regole improntate all’autonomia, al decentramento ed alla partecipazione orizzontale di tutti i soggetti.

2) La triplice possibilità di federazione delle persone nel territorio

(I), di movimenti e gruppi politici e culturali

(II) e di realtà economiche sostenibili ed eco-orientate

(III) 3) Una radicale critica al finanziamento pubblico dei partiti ed il liberarsi gradualmente da esso attraverso nuove strutture e pratiche di autofinanziamento.

10 Il nuovo movimento politico-culturale deve estendersi con la creazione di Centri polivalenti radicati e diffusi nel territorio come HUB, e Innovation Center, punti di incontro di attività di ricerca, culturali, sociali, economiche e politiche, casa delle associazioni e dei movimenti, luogo di interazione delle realtà del territorio e fattore di presenza attiva nel tessuto socio-culturale del paese.

11 Suo strumento portante deve essere un uso innovativo della Rete con la costruzione di portali nazionali e regionali multifunzione tramite i quali informarsi, aderire e partecipare anche direttamente ai processi decisionali

12 Chiediamo l’avvio immediato di questo processo alle tante forze che ne possono e vogliono fare parte e in particolare:

1) a tutti gli ecologisti ed in particolare ai verdi che nel loro ultimo congresso hanno scelto, in maggioranza, di avviare il proprio superamento nella direzione di una nuova fase costituente che porti alla costruzione di una casa comune di tutti gli ecologisti.

2) ai partecipanti dei Meetup, i gruppi civici 5 stelle promossi da Beppe Grillo ed a Grillo stesso, che hanno sviluppato una straordinaria denuncia della degenerazione del sistema politico-sociale e riconoscono la necessità di una società eco-orientata.

3) a tutti i vari gruppi presenti in varie zone del paese come Per il Bene Comune, il movimento per la decrescita e gli altri che hanno sempre denunciato sia il degrado del territorio che le degenerazioni della Casta .

4) al Movimento Stop al consumo del territorio che nell’ultimo anno ha promosso numerose azioni e denuncie contro la distruzione del territorio ed esaltato i risultati di Amministratori e Comuni “virtuosi” che mostrano la possibilità di una diversa funzione degli Enti locali nella gestione delle proprie comunità.

5) a quella parte viva di uomini e donne ancora impegnate nei partiti tradizionali come il PD i vari gruppi della sinistra o l’ Italia dei Valori, ed anche in altre forze politiche, ma che sentono disattese le proprie istanze democratiche, riformatrici ed ecologiche in una pratica politica e burocratica non soddisfacente ai fini di una reale trasformazione.

6) al mondo della Rete, i centinaia di Blog e siti web che contribuiscono alla informazione ed alla diffusione della iniziativa e della cultura ecologista e democratica sulla Rete.


7) alle associazioni ambientaliste, animaliste, di consumatori e alle tante associazioni di ambito locali o nazionali, impegnate nel volontariato sia sociale che culturale, che necessitano di un nuovo grande movimento che ne esalti obiettivi, proposte e iniziative.

8) agli imprenditori ed ai lavoratori delle attività oneste e delle attività ecologiche ed equosolidali spesso soffocati dalle logiche corruttive in cui impegno, capacità e merito sono vanificate.


9) ai settori delle buone pratiche, i singoli ed i gruppi attivi nel campo del biologico, delle medicine naturali, del consumo critico, del benessere e delle discipline olistiche.

10) alla moltitudine di persone che si sentono cittadini del Pianeta, che auspicano, sognano e richiedono un’ Italia migliore, che scelgono in base a sentimenti e mature responsabilità invece che a convenienze contingenti; a uomini e donne desiderosi di vivere in un paese più moderno e giusto, senza corruzione, inquinamento e ingiustizie, un paese che garantisca il diritto e la possibilità di una vita più dignitosa e felice


P.S. I promotori di questo appello, riunitisi nel Gruppo delle Cinque Terre, preoccupati della frammentazione politica ed organizzativa dell’ecologismo italiano, sollecitano tutti i potenziali protagonisti di questo processo di cambiamento ad impegnarsi nei prossimi mesi, per avviare una nuova fase più positiva iniziando direttamente a costruire un'altra Italia possibile. Non l’ennesima alleanza o cartello elettorale ne un nuovo partitino ma i primi passi di un nuovo autentico processo costituente e rinnovatore.

Chiediamo a tutti l’adesione a questo appello indicando il proprio Cognome, Nome, Regione, ( città, indirizzo, email eventuali resteranno riservate).
- Le adesioni verranno raccolte attraverso i blog e i siti che si renderanno disponibili a sostenere questo appello, poi attraverso il portale del GCT di imminente apertura Chiediamo anche un contributo economico affinché questo appello e - - le adesioni raccolte possano essere pubblicate e pubblicizzate fra un mese sui diversi organi di informazione nazionali.
Il Gruppo delle Cinque Terre continuerà ad operare per favorire il processo di aggregazione di tutti gli ecologisti italiani e per la costruzione di un'altra Italia possibile. www.gruppocinqueterre.it www.ecologisti.info


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9 Dicemre 2009 ROMA - ECORIFLESSO in collaborazione con GRUPPO delle CINQUE TERRE “RIVOLTIAMO LA POLITICA” Alla Sapienza, edificio Castelnuovo di Matematica aula 3 ore 16-20
In vista del vertice di Copenhagen sui cambiamenti climaticiorganizza : associazione ECORIFLESSO ( http://www.ecoriflesso.org )con la partecipazione di :GRUPPO delle CINQUE TERRE


l'incontro - dibattito verterà su due temi generali:


1) Un nuovo modo di pensare l'organizzazione politica attraverso un movimento e uno statuto ecologista ( http://ecorifletto.blogspot.com/ ) che si basa sulladinamicità e la condivisione delle conoscenze e degli intenti

2) Gli attuali problemi energetici e gli strumenti che abbiamo o potremo avere a disposizione per contrastarne danni e abusi. Analisi e proiezioni su scenari futuri riguardanti un altro mondo possibile e nuovi paradigmi culturali ecosostenibili per cambiare una società malata e dannosa per l'intero pianeta.

Partecipano:
- Angelo Bonelli Presidente dei Verdi
- Claudio Capobianco Associazione Ecoriflesso
- Enrico Del Vescovo Presidente Italia Nostra Castelli Romani
- Maurizio Di Gregorio Fiori Gialli (GCT)
- Luca Falconi Geologia Senza Frontiere
- Sergio Mazzanti coordinatore Per il Bene Comune Lazio
- Nitamo Montecucco Presidente Club di Budapest Italia
- Massimo Piras Non bruciamoci il futuro
- Massimo Scalia Presidente associazione Movimento ecologista
- Dario Tamburrano: Grillini Romamoderano: associazione Ecoriflesso e

Gruppo delle Cinque Terre


Tutti i presenti, le organizzazioni, le associazioni, potranno partecipare all'iniziativa ed al dibattito liberamente in loco.

Per informazioni sui pullman direzione Copenaghen (http://en.cop15.dk)tel 340 162 82 62 oppure 380 68 37 468

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15 Novembre 2009: 3° incontro Gruppo Cinque Terre -

Il giorno dopo l’assemblea promossa dai verdi a Roma sabato 14 novembre, alla quale erano presenti e sono intervenuti alcuni dei partecipanti al Gruppo delle Cinque Terre, il GCT stesso ha fatto un incontro a Nemi, presso Roma, nel corso del quale sono state decise alcune azioni con l’obiettivo di rendere più efficace la propria iniziativa; in particolare:

1 Si è decisa l’apertura di un sito-portale del GCT dove verrà entro pochi giorni pubblicato un appello (“ Un'altra Italia è possibile”) aprendo la raccolta di adesioni per favorire realmente ed in tempi serrati in tutta Italia, il processo di aggregazione dell’area ecologista e di altri soggetti la cui vocazione politico-culturale è conciliabile con quella ecologista rivolgendosi a tutti e senza discriminare a priori nessuno.

2 Si è auspicato che, nella imminente scadenza elettorale di marzo, siano possibili in alcune regioni esperimenti positivi di aggregazione che vadano nella direzione della Costituente ecologista che ha comunque tempi non rapidi di attuazione.

3 Con l’obiettivo di diffondere l’appello anche su uno o più giornali a diffusione nazionale, da definire, si affiancherà alla sottoscrizione dell’appello la richiesta di offerte e donazioni.

4 Anche per questo, in aggiunta al fatto che adesioni e simpatizzanti del GCT sono in aumento ed hanno raggiunto il centinaio, ci si strutturerà anche con una organizzazionie giuridica di Associazione; da chiarire come comportarsi rispetto alla adesione di gruppi invece che di singoli ,che sta avvenendo, in quanto fino a questo momento si era presa in considerazione solo l’adesione individuale.

5 Verrà costruita , per quanto possibile, una mappa articolata dei principali gruppi ecologisti operanti in tutte le regioni italiane con i quali, per quanto possibile, si prenderà contatti per proporre l’adesione e il sostegno al progetto su cui è nato il GCT, cioè: costruire ponti e l’aggregazione all’interno del mondo ecologista italiano, contribuire al progetto ed al programma di questo nuovo movimento politico ed alle sue forme di organizzazione e comunicazione di base sul territorio.

6 Un nuovo incontro si svolgerà in dicembre in particolare sul contenuto, da approfondire, dei 35 punti di progetto (“Cittadini del pianeta - Il progetto” ).

7 Si è chiarito e ribadito che il GCT non partecipa a scadenze elettorali, non è un gruppo politico che si affianca agli altri esistenti, non propone candidati, non prende le parti di nessuno ma opera per l’aggregazione, la più larga possibile, all’interno del mondo ecologista.

8 E’ stato deciso che tutti i membri del GCT verseranno un contributo minimo di 10 euro mensili per sostenere le spese crescenti.

9 Come richiesto da alcuni, per quanto possibile, gli incontri del GCT , che di fatto assumono una cadenza mensile, si svolgeranno utilizzando anche sistemi di webcam o altro che permettano agli assenti la eventuale partecipazione a distanza.

10 Si è deciso che negli incontri nazionali si utilizzerà sempre un menù vegetariano con possibilità di deroga per chi esplicitamente lo richieda.

11 E’ stato aperto il forum riservato che permetterà la messa in comune fra tutti i membri di documenti, interventi, osservazioni; si valuterà per il futuro l’utilità di uno spazio di forum aperti su

Nel corso del pomeriggio il GCT ha anche incontrato per più di 2 ore Angelo Bonelli, presidente dei Verdi italiani, con il quale si è svolto un cordiale ed utile confronto su modi, tempi, interpretazioni, proposte, riguardanti il processo di aggregazione degli ecologisti e la imminente scadenza elettorale di marzo in 13 regioni italiane.
Massimo Marino eco-ecoblog




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23 oTTOBRE 2009: Articolo GRUPPO CINQUE TERREUna nuova casa comune per gli ecologisti italiani . Una federazione di persone, per rifondare l’ambientalismo italiano. E senza candidarsi alle elezioni. E’ la proposta lanciata dal Gruppo delle Cinque Terre, attraverso un documento collettivo redatto da Massimo Marino e Maurizio Di Gregorio. Parola d’ordine: unire le forze, per alimentare la politica dall’esterno, con un’iniezione di cultura ecologista. ....... L'ARTICOLO CONTINUA clicca su http://www.libreidee.org/2009/10/una-nuova-casa-comune-per-gli-ecologisti-italiani/




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.Ottobre 2009: Il coraggio di cambiare “…I movimenti ambientalisti, i movimenti dei diritti civili, i movimenti di giustizia sociale, i movimenti di autonomia culturale si stanno intrecciando e tendono a diventare UNO superando i continenti, sia pure con forme e tempi differenti. Il termine “ecologisti” è al momento il più idoneo a rappresentare questa varietà di esperienze, che vanno ben al di là del semplice ambientalismo e che hanno però un minimo comune denominatore.
Esso è dietro la vittoria di Obama negli USA, spinge ed alimenta la rivoluzione della Green economy, è alla base della grande e nuova affermazione di formazioni tendenzialmente trasversali come Europe Ecologie in Francia, anima la moltitudine di movimenti culturali sociali e politici attivi su temi specifici e vive nello sforzo quotidiano di ognuno per una vita felice. E’ l’antidoto, unico oggi, all’intossicazione della politica e all’avvelenamento della società e delle coscienze….” da “Il coraggio di cambiare “ (Gruppo delle cinque terre – ottobre 2009)




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22-23 Agosto 2009 : Puin 1° incontro GRUPPO CINQUE TERRE GRUPPO DELLE CINQUE TERRE documento n. 1

CITTADINI DEL PIANETA: UN NUOVO PROGETTO ECOLOGISTA

Proponiamo un ecologismo politico di nuovo tipo, estraneo a schemi destra-sinistra, più radicale e meno istituzionale, non estremista, con una vocazione aggregante e maggioritaria, con forte accentuazione del federalismo, della aggregazione sociale , della riscoperta della lotta esemplare.

Alcuni di noi hanno pensato per molto tempo che la soluzione del caso anomalo italiano passasse attraverso la riqualificazione di 3 aree politiche: un unico grande partito riformatore moderato ,un unico grande partito della sinistra, un unico grande partito degli ecologisti; tre offerte, oggi mancanti, per riportare alla partecipazione, almeno elettorale, parte significativa di quel 30-40% di cittadini che si sono allontanati dalle scadenze elettorali.
Le vicende di questi ultimi anni mostrano che si rende ormai necessaria una nuova visione.

Gli ecologisti devono inglobare nel proprio nuovo progetto anche la vocazione mancata del riformismo moderato(es. PD) e le aspettative sociali degli strati deboli e marginalizzati dalla crisi che erano il terreno della sinistra (finita in frammenti); un progetto quindi di ecologismo politico riformatore, sociale ma possibile solo se costruito su un solido cuore verde come indicano anche altre esperienze europee dalla Francia, alla Germania ad altre esperienze significative .

I nuovi ecologisti di fatto devono candidarsi all’egemonia politica per la rinascita del paese oggi immerso in una specie di “medioevo cristallizzato” per responsabilità delle forze politiche sopravvissute al modello in crisi di società e di economia.

1 Obiettivi:
1.1 trasformare il paradigma di base dello sviluppo del paese in senso ecologista, cioè dando priorità alla compatibilità ambientale delle scelte
1.2 nella fase di transizione orientare le scelte di superamento della crisi economica e produttiva verso i prodotti coerenti con il nuovo paradigma.
1.3 promuovere l’azione europea e internazionale in modo coerente con il progetto.
1.4 promuovere il principio dell’uso razionale delle risorse e dell’eliminazione degli sprechi.
1.5 garantire il principio della dignità economica di base per tutti i cittadini.
1.6 garantire la tutela di tutte le specie viventi, la biodiversità, la difesa del patrimonio naturale come principi fondativi di un nuovo ordinamento statale.

2 Strumenti
2.1 Elaborazione di un programma riformatore per Settori adeguato agli obiettivi.
2.2 Costruzione di un patto fra cittadini per imporre e organizzare la transizione.
2.3 Proporre l’aggregazione in un unico movimento politico-culturale i cittadini, le attività informative-culturali,le attività produttive coerenti con il progette e tutte le forze che condividono in generale gli obiettivi.
2.4 Promuovere l’aggregazione su una base federativa (regionale-interregionale) e su principi europeisti, l’azione sociale, culturale, economica (azione o lotta esemplare); ridimensionare e osteggiare il professionismo politico- istituzionale,

3 Modalità dell’azione (soggetti del cambiamento)
3.1 organizzazione delle persone in nuove forme organizzative inclusive e aperte a tutti
3.2 organizzazione attività culturali, strumenti di informazione e presenze in rete.
3.3 coordinamento e sinergia delle attività economiche eco-orientate ed ecocompatibili. (compresi gruppi organizzati nelle strutture sindacali dei lavoratori e in quelle delle imprese- es austria)

4 Conseguenze dell’azione (oggetti del cambiamento)
4.1 modifica dell’ordinamento dello Stato su basi federaliste ed ecocompatibili.
4.2 modifica dei sistemi elettorali verso l’omogeneizzazione, il principio proporzionale, l’eliminazione del premio di maggioranza, la soglia (4%) antiframmentazione, un sistema misto di preferenza / predefinizione, l’incompatibilità attraverso la non candidabilità, il principio uomo-donna come complemetarietà non come generica parità, in tutte le liste.
4.3 riforma del sistema informativo nazionale verso l’allontanamento dei partiti dall’ informazione, critica al cosiddetto pluralismo che sottende la spartizione, aumento della qualità culturale e tecnica dei programmi, vocazione europeista, modifica della distribuzione della pubblicità, drastica riduzione del finanziamento pubblico all’editoria su carta ed a
quella in tv a favore della rete a basso costo (prima di tutto estensione e completamento della banda larga tendenzialmente gratuita)
4.4 la libertà ed il potenziamento dei contenuti della rete ecologista nel web. L’informazione e la comunicazione in rete hanno pregi e difetti rilevanti. I pregi sono riassumibili in: qualità + libertà + basso costo. I difetti sono: potenziale precarietà (rischio censura), irresponsabilità (non è chiaro a nome di chi si esprime un opinione),frammentazione (ad es. ci sono centinaia di siti-blog ecologisti che si ignorano a vicenda), diffusione limitata e frammentata, anche di cose ottime, causata dalle mancate sinergie fra i protagonisti.
Un nuovo progetto ecologista deve prevedere una analisi della comunicazione in tutti i suoi aspetti e la proposta di un portale nazionale che accede ad autonomi moduli informativo sul web su base regionale e federalista, mantenuto con l’autofinanziamento ed una pubblicità ecocompatibile gestita alla luce del sole.
4.5 conversione del sistema produttivo verso prodotti ecocompatibili, meno energivori, più duraturi, principio del km zero (superare il tabù del protezionismo).
4.6 conversione totale dei sistemi abitativi (abitazioni auto energetiche, spazi interno/esterno, autoproduzione agricola, grattacieli a densità abitativa sostitutiva, parcheggi interni fuori strada.
4.7 conversione della mobilità umana verso mezzi pubblici e mini-mezzi privati (risciò elettrici o bici o nuovi mezzi da inventare). Principio della gratuità del trasporto nelle città e tassa sulla mobilità.
4.8 riduzione del trasporto merci su gomma in quantità (km zero) e vettore (ferro e acqua invece di gomma).
4.9 immediata conversione dei carburanti verso metano, gpl, sistemi ibridi gas-elettrico-solare- idrogeno (non ibridi con benzine-gasolio-diesel).
4.10 definizione delle attività dove l’azione di decrescita è accettabile o positiva.

5 Ridimensionamento del sistema politico castale
5.1 Riduzione di almeno il 50% di tutte le forme di finanziamento pubblico ai partiti
5.2 Nella transizione devoluzione unilaterale del 50% a Emergency, Greenpeace, Amnesty
5.3 Riduzione del 50% dell’indennità e sostanziale equiparazione di Consiglieri regionali parlamentari italiani ed europei
5.4 Devoluzione nella transizione come in 5.2
5.5 Devoluzione interna del 90% del finanziamento (rimborsi elettorali) ai partiti ecologisti regionali
5.6 Uso della rete come principale strumento informativo a basso costo ed alto rendimento
5.7 Limite a due legislature consecutive per ogni rappresentanza istituzionale.
5.8 Riequilibrio numero consiglieri regionali o nei collegi rispetto a dimensione demografica
5.9 Riduzione stipendi alti dirigenti pubblici.
5.10 Drastica riduzione del numero delle provincie, in prospettiva accorpamenti di alcune regioni e piccoli comuni

6 Campagne nazionali speciali
6.1 Difesa dei principi costituzionali e conversione ecologista dello Stato
6.2 Movimento di Liberazione nazionale contro le mafie e la corruzione; riconquista del territorio alla legalità (ruolo di regioni, informazione, forze armate e di ordine pubblico,
sequestro e riutilizzo finalizzato dei beni)
6.3 Bonifica delle zone distrutte o invivibili del territorio (amianto, rifiuti tossici, dissesto idrogeologico cronico, città invivibili e campagne inquinate)

info: massimo 340 240 4493 maurizio 06 9631415 sandra 338 9222187 renato 338 2364237 Email
ecoblog@libero.it info@fiorigialli.it

Noi proponiamo e proporremo nei prossimi mesi a tutti i cittadini, gruppi, comitati, blog, siti, social network, giornali, riviste , tv, enti, gruppi politico-culturali, negozi, cooperative, società e aziende produttive, attività agricole, alimentari, assistenziali, enti per la convivenza e l’appoggio alle popolazioni emarginate, organismi contro le mafie e la corruzione, a tutti quelli le cui attività sono coerenti e compatibili con questo movimento di rifondazione politica, di rinascimento culturale, di liberazione nazionale, di attività economica, produttiva, finanziaria ecocompatibile di fare proprio questo logo o di affiancarlo al proprio




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